Essere delusi dal partner è perfettamente normale, ma non lo è se veniamo delusi da tutti i nostri partner e le nostre storie finiscono malissimo.
In questo caso infatti cominciamo a sentire una grande sfiducia nei confronti delle relazioni amorose e delle persone in generale. Finiamo con l’aspettarci di essere feriti, di non essere capiti o semplicemente di essere ignorati dalle persone che che ci piacciono e che dovrebbero volerci bene.
La conseguenza naturale di questo stato di cose è che finiamo per non avere più storie d’amore o per averne pochissime. Anche quando decidiamo di cominciarne una viviamo nella consapevolezza che la delusione potrebbe essere sempre dietro l’angolo e l’amore viene sempre avvelenato dall’ansia.
Per affrontare questa situazione ci sono due possibilità ed è inutile dire che la maggior parte delle persone sceglie quella più comoda: dare la colpa agli altri. Le persone che rimangono costantemente deluse dai propri partner si convincono di aver incontrato delle persone cattive e di essere sfortunate.
Si capisce facilmente che, analizzando la situazione con un minimo di lucidità, è molto improbabile che siano tutti gli altri ad essere cattivi. Cosa c’è allora che non va?
Quando veniamo attratti da una persona, nella maggior parte dei casi lo siamo perché riconosciamo in lei delle caratteristiche che ci piacciono. In alcuni casi ne siamo consapevoli (le ragazze bionde, gli uomini muscolosi eccetera) ma, in altri casi, siamo completamente inconsapevoli dei motivi per cui alcune persone ci attraggono.
Per essere più precisi riconosciamo in altri le caratteristiche che ci attraggono ma non sappiamo perché avviene l’attrazione. Una donna che è attratta solo da uomini dal carattere forte e volitivo, perché rimane delusa dal fatto che puntualmente il suo “uomo forte” si è rivelato per essere una persona un po’ prepotente?
La donna dell’esempio dovrebbe chiedersi allora perché è attratta da un determinato tipo di uomo? Forse si sente troppo debole e vive il “trovare l’amore” come un “trovare protezione”. Forse ha vissuto delle dinamiche simili in famiglia, dove uno dei due genitori era più forte e più dominante dell’altro: in questo caso la donna dell’esempio sta cercando inconsciamente di replicare le dinamiche a cui è abituata.
Come si esce da questo circolo vizioso di infelicità? Con un percorso di autoanalisi che non ha bisogno necessariamente di passare per uno psicologo (anche se in determinati casi potrebbe essere estremamente utile), ma che si concretizzi nel porsi le domande giuste.
Cosa hanno in comune tutti i partner che ci hanno delusi? Perché siamo attratti da quella particolare caratteristica e non da altre? Come possiamo lavorare su noi stessi per non ripetere lo stessi circolo vizioso?