Sonia Bruganelli è ancora un’opinionista simbolo del Grande Fratello, ma è molto cambiata. Perché lo ha fatto?
Quando è nato, orma quasi 25 anni fa, il format italiano del Grande Fratello si poneva come un esperimento sociologico: cosa avrebbero fatto una decina di estranei costretti a convivere in isolamento per un certo periodo di tempo? Con lo scorrere degli anni naturalmente le cose sono cambiate e il format si è evoluto.
Per sopravvivere a se stesso il Grande Fratello si è trasformato nella versione VIP quella in cui (almeno in teoria) gli spettatori dovrebbero essere attratti dal programma in virtù dei nomi celebri che abitano la casa. La verità è che più che dai nomi, sempre meno celebri via via che le edizioni si susseguivano, ad attrarre un certo tipo di pubblico è stato il trash.
Il trash sempre più spinto, sempre più violento, sempre più pericolosamente vicino al bullismo (non si può non citare a questo punto la vicenda di Baye Dame, il primo espulso dal GF in virtù del suo comportamento aggressivo ai danni di altri concorrenti).
L’ultima edizione del GF VIP però è andata troppo oltre: lo ha dimostrato il calo di gradimento da parte del pubblico e la fortissima disapprovazione dai piani alti.
Recentemente Piersilvio Berlusconi ha deciso di cambiare radicalmente lo stile del programma pur mantenendo assolutamente inalterata la sostanza. Ai concorrenti nella casa è stato imposto un dress code molto più morigerato, sono stati assolutamente proibite parole e comportamenti volgari ed è stato lasciato intendere che il GF doveva prendere una direzione del tutto diversa se voleva continuare a esistere.
Proprio in concomitanza con questa “rimessa in carreggiata” è avvenuto un drastico cambiamento nei modi di Sonia Bruganelli. L’opinionista più sferzante e più snob della televisione italiana sembra aver improvvisamente deciso di abbassare i toni, diventando molto più mite rispetto a prima. È assolutamente palese che anche Sonia Bruganelli abbia dovuto adeguarsi al nuovo corso e che non le sia stata data scelta.
Se la televisione è lo specchio esatto della nostra società, non possiamo non trarre degli insegnamenti dal radicale cambiamento della Bruganelli. Forse siamo arrivati ad un punto della storia in cui lo snobismo a tutti i costi non è più chic, esattamente come il cinismo a tutti i costi.
Alcuni meccanismi della televisione stanno saltando, forse perché Piersilvio Berlusconi ha capito, prima e meglio di altri, che il trash ha già fatto abbastanza danni e prodotto abbastanza mostri. Che sia giunto il momento di cominciare a disintossicarci?