Sentirsi “troppo buoni” o “troppo altruisti” è una sensazione molto comune e spesso corretta, ma perché succede?
Chi vive in Italia e riceve un’educazione di tipo tradizionale impara fin da piccolo che essere egoisti è una brutta cosa, mentre aiutare gli altri ed essere altruisti è sempre positivo, giusto e ben accetto.
Si tratta di un tipo di mentalità che deriva direttamente dalla religione cattolica e che, in linea generale, è un’ottima base per la costruzione di una società civile stabile e in cui tutti ricevono l’aiuto del prossimo quando si trovano in difficoltà.
Il problema nasce nel momento in cui alcune persone interiorizzano così tanto questo insegnamento da sentirsi in obbligo ad essere altruiste a tutti i costi. Non riescono a rifiutare mai il loro aiuto se qualcuno lo richiede, si sentono estremamente in colpa nel dire di no e sacrificano letteralmente tutto di se stesse pur di fare del bene agli altri.
Questo atteggiamento prende il nome di altruismo compulsivo (che significa non riuscire a fare a meno di essere altruisti) può avere diverse cause.
Come già accennato, l’educazione che abbiamo ricevuto gioca un ruolo fondamentale. Le persone che si ritrovano a essere troppo buone e troppo altruiste nella maggior parte dei casi hanno ricevuto un’educazione familiare molto rigida ed estremamente severa, radicata su valori ritenuti fondamentali come, appunto, l’essere altruisti.
Anche quando si diventa adulti e si comincia una vita propria, staccata dal nucleo familiare originale, non si riesce a lasciarsi alle spalle queste idee e si continua a vivere secondo le regole e la morale familiare. Purtroppo, nella maggior parte dei casi, le persone che vivono così si ritrovano ad essere estremamente infelici e non si sentono in diritto di realizzarsi.
Oltre all’educazione, ci sono motivazioni di tipo psicologico più strettamente legate al carattere del singolo individuo. In alcuni casi chi si nasconde dietro al ruolo di “crocerossina” vuole evitare di essere aiutato. Il motivo è che chi si mostra debole, quindi ha bisogno di aiuto, è costretto ad accogliere nella propria vita le persone disposte ad aiutarlo. In sintesi molte persone aiutano sempre gli altri per evitare di parlare dei propri problemi e di mettersi a nudo.
Altre persone che affrontano la vita con un altruismo compulsivo possono invece essere motivate dalla necessità di non sentirsi mai in debito con gli altri ma, al contrario, di fare in modo che siano sempre gli altri a sentirsi in debito con loro. Questo tipo di persona “troppo buona” usa quindi l’altruismo per mantenere un costante controllo sugli altri.
E tu sei troppo buono? Qual è il motivo alla base della tua bontà eccessiva?