4 Pensieri che abbiamo imparato da piccoli e ci impediscono di essere felici

 

Spesso non ne siamo consapevoli, ma la nostra infanzia influisce in maniera molto profonda sulla nostra vita adulta.

Gran parte delle cose che impariamo da bambini, infatti, crea gli schemi mentali in base ai quali pensiamo e agiamo anche da grandi.

Questo da una parte significa che dobbiamo prestare moltissima attenzione all’educazione dei nostri figli. In questo modo eviteremo che esperienze emotive negative formino in loro degli schemi di pensiero tossici.

D’altra parte però dovremmo cominciare ad analizzare molto attentamente i nostri comportamenti. Potremmo renderci conto, infatti, che alcuni modi di pensare e alcune abitudini ricorrenti siano radicati nella nostra infanzia.

Quali sono i pensieri “tossici” che derivano dal confronto con gli altri?

Se da bambini ci hanno educato a pensare sempre prima agli altri e solo dopo a noi stessi, da adulti non saremo in grado di costruire la nostra felicità perché ci sentiremo sempre in colpa se cercheremo di fare qualcosa soltanto per noi.

Se da bambini siamo sempre stati criticati e messi a confronto con altri considerati migliori di noi molto probabilmente saremo adulti che non credono nelle proprie capacità e che, per questo, hanno timore di fare qualsiasi cosa per paura di fallire e di rendersi ridicoli. 

I blocchi mentali che derivano dalle aspettative troppo alte

Molto spesso i bambini vengono sommersi dalle aspettative dei genitori che si aspettano di vederli brillare a scuola, nello sport o (da adulti) sul lavoro. Questo purtroppo crea adulti con un fortissimo senso di ansia e con la paura di non essere mai abbastanza. Le persone che da bambini hanno avuto genitori con alte aspettative spesso da adulti cercano di compiacere gli altri e di ottenere sempre l’approvazione di tutti.

I bambini che venivano spronati sempre a dare il massimo e ad apparire perfetti spesso da adulti sviluppano l’abitudine a mentire allo scopo di dare di sé quell’immagine perfetta (ma assolutamente irrealistica) che avrebbero voluto dare ai propri genitori.

Una volta compresi quali sono i meccanismi mentali che ci “costringono” a comportarci in una certa maniera è più facile cominciare a disinnescarli, imparando a essere più comprensivi e meno duri con noi stessi. Una volta fatto questo, l’istinto di nascondersi, non sentirsi abbastanza o mentire potrà essere contrastato e lentamente superato. Si tratterà naturalmente di un percorso lungo che richiede molta consapevolezza e molta autocritica: non si riesce dall’oggi al domani ma si può decidere in qualsiasi momento di cominciare un percorso verso la propria nuova felicità.