Tutto quello che immaginavi su Csaba dalla Zorza è sbagliato: la verità che farà cadere un mito
Conosciuta come la signora del bon ton all’italiana, Csaba dalla Zorza si è costruita un’immagine basata su un’idea non esattamente vera.
Di lei sappiamo che è una bellissima cinquantatreenne, che è felicemente sposata con Lorenzo Rosso (dal quale ha avuto due figli) e che ha un nome particolare.
L’aneddoto sul suo nome è ormai molto noto: suo padre era convinto che sarebbe nato un maschio e aveva deciso di dargli il nome di un ciclista ungherese che amava moltissimo. Quando però nacque una femmina non si perse d’animo: giacché il nome finiva con la “A” e quindi poteva passare per femminile, la famiglia decise di adottarlo comunque.
Oltre a questo sappiamo che la famiglia di Csaba è di origini milanesi e toscane, e che Csaba ha lasciato l’Italia per studiare cucina tradizionale in Francia e conquistare il titolo di Chef.
Tutte queste informazioni che, come sempre accade in questi casi, cominciano ad assumere un po’ il tono del romanzo, ci hanno lasciato immaginare una nobildonna raffinatissima, cresciuta da sempre a contatto con oggetti di lusso, cucina raffinata e cucchiaini d’argento. Le cose, purtroppo, non stanno affatto così.
La verità sulle origini di Csaba dalla Zorza
È risaputo che le antiche famiglie nobiliari utilizzavano la “d” minuscola nei cognomi compositi e che i cognomi delle famiglie non nobili sono sempre stati scritti con la D maiuscola. Non può passare inosservata, quindi, la d sempre minuscola nel cognome di Csaba, elemento che con il tempo ha contribuito a consolidare l’idea che l’esperta di galateo fosse di nobili origini.
La verità invece, come è stata lei stessa a raccontare, è molto diversa. La sua famiglia è semplicemente borghese e addirittura i suoi genitori erano agricoltori.
Da figlia di agricoltori a regina d’eleganza
“Vengo da una famiglia mediamente borghese, in cui si apparecchiava bene tutti i giorni. Mia nonna e mia mamma ci hanno sempre tenuto a una tavola curata: a casa nostra non ho mai visto i tovaglioli di carta, per dire” ha spiegato una volta.
Proprio da questo ambiente casalingo di classe media, ma pieno di attenzione e di buon gusto, Csaba ha visto nascere il suo amore per il galateo a tavola, del quale però afferma di non essere un’esperta, ma soltanto un’autodidatta che con il tempo si è appassionata all’arte del ricevere fino a farne un vero e proprio mestiere. Se questo ha fatto nascere un po’ di spocchia? Forse no, perché a quanto pare la filosofia di Csaba si basa soltanto sulla necessità di far bene le cose: “Non sono migliore degli altri perché metto il tovagliolo a sinistra, ma se c’è il modo giusto di posizionarlo, mettiamolo in pratica. È come l’uso del congiuntivo!”.