Lino Guanciale, che il 6 ottobre 2023 tornerà nella serie TV “Un’estate fa” su Sky Atlantic, confessa il suo dolore più grande. Un desiderio mai realizzato.
Lino Guanciale, archiviata l’ultima stagione de La Porta Rossa e la seconda stagione de Il Commissario Ricciardi, il 6 ottobre 2023 tornerà su Sky Atlantic nel film Un’estate fa con Claudia Pandolfi, Martina Gatti e tante altre grandi star del piccolo schermo.
La serie TV, secondo quanto rivelato dalle anticipazioni, racconterà le vicende di Elio (che nella versione adulta è interpretato proprio dal bravo attore abruzzese), un avvocato cinquantenne sposato e con una vita perfetta, la cui tranquillità verrà sconvolta da un evento inaspettato e che lo riporterà indietro nel tempo.
Guanciale sta vivendo un periodo di successi e anche le gioie nella sua famiglia non mancano, visto che, nel 2020, si è sposato con Antonella Liuzzi dopo due anni di frequentazione e, pochi mesi dopo, è diventato papà del piccolo Pietro.
Eppure, nonostante tutto, Lino Guanciale non è riuscito a realizzare il suo desiderio più grande. Un desiderio che, ancora oggi, lo tormenta e gli strazia il cuore: “È una vergogna…”
Dopo una pausa per ricacciare indietro le lacrime, l’attore ha aggiunto:“…i bambini nati qui, nonostante parlino italiano con l’accento delle città, debbano essere costretti a porsi il problema nel rapporto con i compagni di scuola che possono dirsi italiani in virtù di attestati. È distruttivo dal punto di vista psicologico.”
Qual è però la ragione di queste parole piene di dolore? Lino Guanciale e la moglie Antonella Liuzzi vorrebbero adottare un bambino di colore, ma per il momento non sono riusciti a realizzare questo desiderio. Tuttavia ciò non ha impedito all’attore di battersi in prima linea per questi bambini e anche di esprimere il suo rammarico per le differenze di trattamento nei loro confronti: “Davvero non capisco quale debba essere la differenza. Non capisco perché certi politici di una certa area si ostinino. Bisogna capire che lo spirito dei tempi va nella direzione più sensata e operare perché centinaia di migliaia di ragazzi non debbano sentirsi orfani di cittadinanza. Che poi è un ottimo modo per costruire odio nei confronti dell’Italia.”
In attesa di realizzare questo desiderio insieme alla moglie, Lino Guanciale, oltre a battersi perché tutti i bambini in Italia possano avere gli stessi diritti, a maggio si è recato in Etiopia per partecipare a una missione sul campo a fianco di UNHCR Italia, la filiale italiana dell’Agenzia Europea per la Protezione dei Rifugiati.
Parlando di questa sua esperienza in un diario, l’attore ha scritto di non essere tornato a Roma uguale a com’era partito: “Torni più piccolo di dieci centimetri, più capace di misurarti con l’orrore. Torni meno arrabbiato, ma più deciso. Torni determinato a non permettere a te stesso di non fare nulla, perché è vero che non ci si può far carico di tutto il dolore del mondo, ma è vero anche che quell’enorme dolore va combattuto, e bisogna fare la propria parte.” Cosa ne pensate delle sue parole? Siete d’accordo?