Pensioni donna | La tua pensione sarà sempre più bassa di quella di tuo marito: ecco perché
Le pensioni donna sono più basse di quelle degli uomini, lo dice l’Inps: ecco tutto quello che dobbiamo sapere.
Di Gender Gap nel mercato del lavoro si sente parlare, ormai, sempre più spesso, ma pare proprio che non si faccia nulla (o quasi) per migliorare la situazione, anzi, il divario interessa anche le pensioni donna.
Secondo i report stilati dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e presentati dal commissario straordinario Micaela Gelera, le donne percepirebbero una pensione molto più bassa rispetto a quella degli uomini.
Gli uomini, sempre secondo i dati, percepirebbero circa il 36% in più di pensione rispetto alle lavoratrici donne, ma a cosa è dovuto questo divario salariale così importante?
Spieghiamo cos’è il gender gap e perché le donne percepiscono una pensione di oltre 500 euro inferiore rispetto a quella degli uomini.
Pensione donna e gender gap
Prima di tutto, se non sapete di cosa stiamo parlando, con il termine Gender Gap ci si riferisce al divario di genere che c’è tra uomini e donne, uno scalino con cui purtroppo dobbiamo fare i conti ancora oggi e che impatta negativamente sulla vita di ogni donna. Il gender gap riguarda ogni aspetto della vita quotidiana, soprattutto se si pensa alla questione del lavoro e del divario salariare, che ovviamente investe di conseguenza anche la tanto agognata pensione.
Come emerge dai report dell’Inps, i pensionati in Italia nel 2022 erano circa 16,1 milione, di cui il 7,8 uomini mentre le donne sarebbero circa 8,3 milioni che hanno comportato una spesa di circa 322 miliardi di euro non equamente distribuiti tra le due categorie. Di questa cifra, alle donne spetterebbe solo il 44% del totale, mentre agli uomini il restante 56% della spesa per un divario pensionistico che si aggira attorno al 38% tra uomini e donne.
Perché gli uomini prendono di più
Inoltre, anche l’età pensionabile sarebbe cambiata nel 2022 passando a 64,2 quella degli uomini, contro il 64,7 per le donne. Ciò sarebbe legato alla discontinuità delle carriere destinate alle donne che comporterebbe minori requisiti contributivi per poter raggiungere la pensione anticipata, ma da cosa dipende tutto questo?
Il problema principale dipenderebbe dalla discrepanza strutturale che vige nel mondo del lavoro e che invece di colmare il gender gap, non fa che alimentarlo facendo aumentare le discrepanze e le discriminazioni anche sulle pensioni della donna che percepirebbero, in base ai salari percepiti durante l’attività lavorativa, non oltre i 1.600 euro al mese in media, contro gli oltre 2.000 euro percepiti dagli uomini.