“Andavo nei locali gay”: Emanuele Filiberto a Belve finalmente lo ammette (ma non è come sembra)
Emanuele Filiberto va nei locali gay? Francesca Fagnani gli fa ammettere tutto nell’intervista a Belve: i dettagli.
Dalle leggi razziali e antisemite fino al rapporto con la moglie e i tradimenti: è Emanuele Filiberto, principe di Savoia, ad essere stato messo sotto torchio dalla bravissima Francesca Fagnani nella scorsa puntata di Belve, disponibile in versione integrale su Rai play.
Nel suo matrimonio con l’attrice francese Clotilde Courau è contemplato il tradimento, dichiara il Principe che ha sempre detto la verità delle sue scappatelle dichiarando che di tradimenti ne ha “subiti” anche lui, ma che poco importa se di fondo c’è un sentimento di amore sincero.
“C’è grande amore e rispetto fra noi” dichiara il Principe in merito alla questione tradimento, ma aggiunge che “ci sono le spiegazioni e il perdono” che arriva col tempo.
Davvero denso il “a tu per tu” della Fagnani con Emanuele Filiberto che ha deciso di rispondere senza peli sulla lingua alla giornalista in merito ad una confessione fatta qualche anno prima, ovvero che era solito andare nei locali gay, ma con un motivo ben preciso che nessuno si aspettava.
Emanuele Filiberto è omosessuale?
No, Emanuele Filiberto non è per nulla omosessuale, anche se lui stesso si definisce un “filo-gay” o “Fili-gay”, cosa ribadita anche durante l’intervista di Belve condotta dalla Fagnani. Al di là dei commenti del pubblico di Twitter (o dovremmo dire X), che si è divertito con meme e montaggi divertiti dell’appellativo “spiritoso”, il principe ha confermato quanto dichiarato in una precedente intervista rilasciata a gay.it nel 2006, “andavo nei locali gay”.
Emanuele Filiberto di Savoia sembra molto “aperto” sull’argomento, ma di certo non ci andava per rimorchiare, o meglio, sì, ma non nei termini che pensiamo noi. Il Principe, scaltro come una faina, ha raccontato di portare in questi locali, donne bellissime, perché così sarebbe stato sicuro che nessuno avrebbe provato a portargliele via.
“Sono Filogay, anzi FILI-GAY”
Non erano solo per le donne però che Emanuele Filiberto era solito andare in questi locali, ma c’è anche un’altra buona ragione, come spiega alla Fagnani, ovvero la buona musica che poteva, all’epoca ascoltare solo in questi locali dichiarando anche “Ho detto che sono Fili gay, vero. Ho sempre avuto tanti amici di ogni tipo possibile. Io non ho mai guardato qualcuno in modo diverso perché gay o lesbica. Ed è vero che andavo nei locali gay. Non solo per la musica che mettevano, ma anche perché c’erano le più belle donne. Erano sicure di essere lasciate tranquille. Quindi io Filigay arrivavo lì. A me non importa nulla se sei etero o gay. Ben vengano tutti, sono felice per ogni persona. Se ho avuto esperienze con altri uomini? No”.
Pur frequentando spesso i locali gay per amici, donne e musica, quindi, Emanuele Filiberto non ha mai avuto esperienze con altri uomini, pur ammettendo di avere tra loro molto successo e anche di riuscire ad ammettere senza paura (cosa non scontata) di riuscire ad ammettere e a fare tranquillamente complimenti ad un bell’uomo. Sulla domanda riguardo alle unioni civili, non ci sorprende che risponda così “La legge sulle unioni civili? comunque un passo avanti ma sono questi mezzi passi per dare lo zuccherino e fare vedere che siamo moderni. L’amore che si dà a un bambino non dev’essere necessariamente di un papà e una mamma ma amore e basta. Il genere dei genitori non ha niente a che vedere nel fare crescere un bambino”.