Prurito, occhio a quanto dura: se ti viene a quest’ora è indice di una seria patologia | Fai molta attenzione
Il prurito cutaneo può essere un’allarmante spia dell’organismo per segnalare una malattia dermatologica infettiva assai rischiosa.
La cute rappresenta l’organo più esteso nel corpo dell’essere umano (misura all’incirca 2 metri) e lo protegge dalle infezioni, dalle temperature, dalle sostanze tossiche e dalle radiazioni ambientali.
Regola inoltre la perdita di acqua dai tessuti, produce vitamina D e, ultimo ma non ultimo, fornisce e trasmette la sensazione del tatto, della pressione e del dolore.
In sostanza, una pelle sana è il primo indicatore di un buon livello di salute, e offre inoltre un biglietto da visita vincente con il prossimo.
E se un prurito saltuario ed occasionale rappresenta una casistica piuttosto diffusa e molto comune, pizzicori e formicolii prolungati possono rappresentare un alert preoccupante. Se non avete mai sentito nominare la scabbia, patologia purtroppo molto diffusa anche nei Paesi più industrializzati, passate al paragrafo successivo.
Prurito prolungato nelle ore notturne: ecco i sintomi della scabbia
La scabbia è una patologia dermatologica infettiva e piuttosto contagiosa, e si verifica in caso di contatto con la femmina gravida dell’acaro Sarcoptes scabiei. Il parassita si insinua sotto lo strato superficiale dell’epidermide, e scava piccole gallerie nello strato corneo per deporvi le uova, manovra che suscita nell’organismo ospite un intenso e prolungato prurito cutaneo.
Molto spesso la malattia è accompagnata anche dalla comparsa di vescicole e chiazze rosse in rilievo sulla pelle, dette anche papule. La patologia è molto diffusa anche nei contesti più salubri, puliti e asettici: l’acaro si trasmette infatti da un ospite a quello successivo tramite il contatto diretto prolungato e in caso di rapporti sessuali, ma può altresì sopravvivere su asciugamani, lenzuola e tessuti di arredo fino a 2 giorni. La scabbia è infatti pandemica: non a caso, nel mondo scoppiano ricorrenti focolai, fortunatamente trattabili con uno specifico percorso terapico. I soggetti maggiormente a rischio risultano essere i giovani adulti (più inclini ai rapporti occasionali), gli anziani allettati, gli immunodepressi ed i viaggiatori abituali o pendolari. La scabbia tende a manifestarsi in modo particolare durante le ore notturne: il calore sviluppato da plaid e coperte, infatti, rinvigorisce gli acari sottocutanei e ne implementa le attività, dinamica che origina episodi di prurito insopportabili e prolungati.
Scabbia: il trattamento
In caso di sospetta scabbia, è necessario sottoporsi agli accertamenti clinici di rito. Una volta formulata la diagnosi, sarà possibile procedere all’assunzione di scabicidi orali o topici, da abbinare eventualmente a degli antistaminici per minimizzare la sensazione di prurito.
In caso di sovrainfezioni batteriche, infine, possono essere prescritti anche cicli di antibiotici secondo le indicazioni dello specialista di fiducia.