Coppia, non è vero che gli opposti si attraggono: ecco come scegli i tuoi partner inconsciamente | Lo dice la scienza
Ma è vero che gli opposti si attraggono? La scienza dice di no, vuoi scoprire come scegli i tuoi partner? Ti sveliamo la verità.
Tutti abbiamo quella coppia di amici su cui non avremmo scommesso un centesimo: diversissimi l’uno dall’altra, spesso si scontrano e hanno gusti totalmente diversi e incompatibili, eppure stanno insieme davvero da tanto, ma com’è possibile?
Abbiamo sempre sentito dire che “gli opposti si attraggono” e che “l’amore non è bello se non è litigarello”, ma in realtà, secondo la scienza, non è vero che persone dai gusti e dal carattere troppo diversi riescano a stare bene insieme, quindi, se pensi di avere qualche problemino con il tuo partener e non lo sopporti più, forse adesso puoi scoprire il perché.
Quello degli opposti che si attraggono quindi, sarebbe l’eccezione non la norma, ma allora in base a cosa scegliamo il nostro partner? Oggi sfateremo un falso mito grazie ad alcune ricerche pubblicate sulla rivista scientifica Personality and Social Psychology Bulletin.
Ti sveliamo tutti i dettagli dell’esperimento condotto, ma soprattutto quali sono i criteri inconsci tramite i quali decidi chi può o chi non può essere la tua dolce metà, la verità ti lascerà di stucco.
Gli opposti si attraggono? La scienza dice no!
Lo studio è stato condotto tramite interviste, attraverso delle foto mostrate agli intervistati ed è emerso, come abbiamo detto, che non è vero che gli opposti si attraggono, ma anzi, non solo siamo più attratti da persone che ci somigliano e sono simili a noi, ma che in qualche modo possono ricordarci i nostri genitori.
Nell’esperimento, infatti, ad alcuni sono state mostrate foto dei propri genitori prima di vedere foto di estranei, mentre ad altri sono state mostrare solo le stesse foto degli estranei. Si è visto, dalle risposte date da chi ha visto prima l’immagine del genitore del sesso opposto, che le persone intervistate hanno mostrato dei “livelli di attrazione” maggiore verso l’immagine dell’estraneo, probabilmente perché “condizionato” dalla prima foto che ritraeva il genitore.
Scopriamo le motivazioni inconsce
Ma questa sorta di effetto Kulesov avrebbe anche un’altra motivazione, infatti, ci sarebbero dei meccanismi inconsci che ci portano ad innamorarci di persone simili non solo a noi, ma anche ai nostri genitori.
Tutto sarebbe da ricercare nel bisogno di attenzione in età adulta che ci trasciniamo da bambini a causa di un’educazione troppo fredda, rigida e di un disperato bisogno di affetto che, quindi, andremo a ricercare in persone che ci ricordano i nostri genitori, ma in questo caso è bene fare attenzione, perché il rischio di trovarsi in una relazione tossica è molto alto e forse a quel punto faremo meglio a cercare un opposto che ci attragga.