La cucina vegana va bene per te? Non se rientri in uno di questi gruppi: se ne fai parte, dovresti evitarla per motivi di salute. I rischi potrebbero essere molto alti.
Nell’ultimo decennio la cucina vegana, dopo essere stata considerata per tanto tempo una prerogativa di pochi, è diventata una vera e propria moda. Tanti vip, così come tante persone comuni, l’hanno scelta sia per ragioni di salute, sia perché rispettosa del benessere degli animali e anche perché è diventata un po’ il nuovo mood.
Tuttavia, come sappiamo, non tutto quello che è oro, luccica. Perché se da una parte la cucina vegana può aiutarci a risolvere (o a migliorare) diversi problemi di salute, come l’acne, la pressione alta e il peso in eccesso, dall’altra è controindicata per alcuni soggetti, come ad esempio i bambini, in quanto non fornisce loro tutti gli elementi essenziali per la crescita. E purtroppo, sfogliando le pagine della cronaca, negli ultimi anni abbiamo letto spesso notizie di bambini e neonati, deceduti per malnutrizione o per problematiche legate a essa, perché obbligati dai genitori a seguire questa dieta.
Oltre ai bambini e ai neonati, ci sono però altre tipologie di persone che dovrebbero evitarla, soprattutto quelle con determinati problemi di salute o che hanno abitudini particolari.
Vediamone alcune. Se ti riconosci in una di queste tipologie, forse è meglio evitare la dieta vegana e preferire altri regimi alimentari non così rigidi, come la dieta vegetariana oppure la dieta flexitariana.
Gli intolleranti al glutine. Il seitan è un alimento molto popolare tra i vegani ed è base di glutine di grano. Contiene oltre 75 grammi di proteine per 100 grammi ed, essendo parecchio saporito, per la maggior parte dei vegani ricorda la carne nel gusto. Se però siete celiaci oppure siete intolleranti al grano, il seitan è puro glutine ed evitarlo sarà molto difficile. Questo perché il seitan si trova ovunque, dai pasti preconfezionati alle poke bowl, passando per gli hamburger vegani. Un’alternativa potrebbe essere quella di confezionare da solo i tuoi pasti, sostituendo il seitan con il riso. Se però il tempo a tua disposizione è poco per ragioni di lavoro o di studio, meglio lasciar perdere.
Chi ha la sindrome da intestino irritabile. La cucina vegana si basa su un costante apporto di verdure ricche di fibre, frutta e sostituti del latte, che possono aggravare la sindrome dell’intestino irritabile. Se ne soffrite, quindi, dovreste evitare di seguire una dieta vegana. Se però, nonostante questo, vorreste provare a seguire questo regime, dovreste evitare di consumare grandi quantità di succhi di frutta, prediligere i carboidrati complessi, come patate e avena, e assumere un integratore a base di calcio.
Non siete inclini a organizzare i vostri pasti. Adottare una dieta specifica potrebbe essere molto difficile se non si ha il tempo, o l’organizzazione, per pianificare i pasti. I vegani che non pianificano il proprio menu, spesso e volentieri corrono il rischio di affidarsi a cibi già pronti, come salsicce vegane, burro vegano e formaggio vegano, che spesso contengono molto sale e una lista infinita di additivi. Se già fate fatica di vostro a decidere cosa preparare per pranzo o per la cena, e spesso cambiate idea all’ultimo momento, passare al veganesimo potrebbe essere molto faticoso.
Non leggete le etichette. Cominciamo con il dire che leggere le etichette dei cibi è sempre un’ottima idea, perché ci consente di fare una scelta consapevole e informata. Ciò diventa ancora più importante per i vegani, perché devono essere sicuri di star assumendo tutte le vitamine necessarie e di evitare le sostanze animali, che possono nascondersi nei luoghi più inaspettati. Se non siete abituati a leggere le etichette per motivi di tempo, diventare vegani significherà viaggi più lunghi al supermercato e passare più tempo a strizzare gli occhi davanti alla lista degli ingredienti.